Elisa, Giulia e Ludovica hanno vissuto il Servizio Civile a Belo Horizonte (Brasile) presso la missione della Comunità Missionaria di Villaregia. La base del loro servizio è stato il Centro di Accoglienza Betânia, che accoglie bambini e adolescenti che vivono in condizioni critiche

Dopo i primi mesi di iniziale adattamento, le 3 giovani operatrici hanno potuto entrare nelle classi e affiancare le educatrici nelle varie attività promosse dal Centro di Accoglienza Betânia.
Per loro è stato un crescendo di emozioni, responsabilità ma soprattutto desiderio di dare una mano, di dare il loro contributo, con idee, attività, giochi costruttivi.

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Lentamente, osservando le dinamiche relazionali dei bambini, si è sviluppato in noi il desiderio di creare un laboratorio "nostro". Abbiamo scelto di proporre un'attività improntata sui diritti umani di bambini e adolescenti: con giochi costruttivi, abbiamo presentato loro i principali diritti di cui erano beneficiari.
Sin dall'inizio del nostro servizio, abbiamo accolto la proposta di lavorare due giorni a settimana in un "abrigo" (casa di accoglienza per senzatetto), che offre un letto a circa 50 persone che, a causa della mancanza di un lavoro, per sfratto o dipendenze varie, vengono private della propria casa, ritrovandosi a vivere per strada senza cibo, soldi, vestiti e il minimo necessario per una vita dignitosa.
Abbiamo inoltre preso parte ad una "pastoral de rua" che, ogni martedì, si occupava di distribuire del cibo a coloro che vivevano per strada.

Il popolo brasiliano è stato, nei nostri confronti, accogliente, aperto e ospitale. Questo ci ha aiutate a sentirci parte di una grande famiglia e ha colmato il vuoto creato dalla saudade di casa, da quella nostalgia che si prova a essere lontani dagli affetti.
Sia nell’ambiente di lavoro, che nelle esperienze di vita quotidiana, ci siamo sentite a casa, siamo state aiutate nelle situazioni di difficoltà e apprezzate nel momento in cui presentavamo nuove idee e proposte.

Questo anno in Brasile ci ha regalato molto e per tutte noi si è rivelato l’anno migliore della vita. Un anno che ci ha fatto crescere, maturare e ci ha rese più consapevoli. Consapevoli delle situazioni critiche che alcune fasce di popolazione vivono ma, soprattutto, consapevoli del fatto che anche noi, pur nella nostra semplicità, possiamo lasciare un segno. 
Le missioni dove abbiamo prestato il nostro servizio sono gestite da persone che realmente credono nel cambiamento e che lottano per raggiungerlo. Da loro non possiamo che trarre un esempio di vita.

Siamo tornate in Italia con una valigia che superava il peso consentito, piena di emozioni, ricordi, soddisfazioni e amore. 
Speriamo di poter seminare questi talenti che abbiamo guadagnato e di trasmettere la fiducia che è stata trasmessa a noi.
Grazie Brasile!"

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