Padre Antonio Perretta, missionario da molti anni in Mozambico, ci racconta degli sviluppi del progetto Tecam a Maputo, dove la Comunità Missionaria di Villaregia è presente dal 2009 e realizza diversi progetti sociali in collaborazione con Comivis

TECAM è la sigla del progetto che la Regione Emilia-Romagna sta cofinanziando, in collaborazione con Comivis, con l’ente co-proponente Cooperativa Pictor e vari partner, tra cui la sede di Maputo della Comunità Missionaria di Villaregia e la Casa della Misericordia, nata per volontà della Comunità Missionaria nel 2016 come luogo di accoglienza e riabilitazione per ex detenuti.

Il nome del progetto è un acronimo formato da cinque lettere che, in portoghese, danno luogo alla frase “Ter esperança com as maos”, traducibile in “Avere speranza con le mani”. Sì, proprio così, nel desiderio di non dare solo il pesce ma di insegnare a pescare, come suggerisce un vecchio proverbio popolare.

È arrivata l’acqua!

Il progetto TECAM, nelle attività coordinate dalla Casa della Misericordia, si occupa di far rifiorire la vita e la speranza in un villaggio di circa 5.000 persone, a un centinaio di chilometri dalla capitale. Il nome del Villaggio è Mahelane. Si tratta di una frazione di Mozambico “dimenticata dal mondo”, abbandonata al buon piacere delle stagioni piovose che possono far germinare le piante necessarie all’alimentazione del popolo oppure no, se le piogge sono scarse o violente, a seconda delle annate.

La terra di Mahelane è molto fertile e il desiderio del popolo di coltivarla è altrettanto grande, ma il grande ostacolo è la mancanza di acqua prossima alle zone più feconde e coltivabili.

Dal novembre 2021, mese di avvio del progetto, abbiamo iniziato a sognare che “il deserto sarebbe fiorito”. All’inizio non è stato facile convincere le 50 famiglie scelte e sostenute dal progetto a credere in questa avventura di sviluppo sostenibile.

Con molti incontri di spiegazione, motivazione, allargamento degli orizzonti, è stato deciso di creare la Cooperativa TECAM juntos, ossia TECAM insieme, con il desiderio di favorire la sinergia e collaborazione tra i beneficiari e la continuità del progetto anche nel futuro.

Le difficoltà non sono mancate, ma la speranza ha trionfato! Dopo aver sondato l’acqua del sottosuolo e aver constatato che essa è salmastra, quindi non buona per le coltivazioni, è stato necessario dare una svolta alle attività del progetto: è stato così deciso di scavare due grandi riserve per la raccolta di acqua piovana, una attigua all’altra, per una dimensione totale di 200 x 150 metri. Le piogge fuori stagioni, improvvise e abbondanti, hanno miracolosamente riempito la riserva e permesso così di avviare la coltivazione degli ortaggi per il fabbisogno della popolazione e per la vendita al mercato degli eccessi della produzione, al fine di perpetuare l’obiettivo dell’azione progettuale anche in futuro.

Abbiamo comprato gli attrezzi da lavoro, le sementi, una pompa a diesel e i tubi per distribuire l’acqua.

La vita fiorisce, le pianticelle spuntano dal suolo a salutare questa iniziativa come una grande benedizione di Dio. Il terreno secco e arido come un coccio, bagnato dal sudore dei contadini e dall’acqua delle riserve, si è trasformato in un tappeto scuro di terra coltivata che sta restituendo alle braccia dei coltivatori i frutti del tanto sforzo.

Le caprette rallegrano la vita del villaggio

In un altro appezzamento di terra, il progetto TECAM ha consentito di avviare un’attività di allevamento comunitario a beneficio di 50 famiglie. Quasi un centinaio di capretti anima e rallegra gli occhi di chi si avvicina. Si stanno riproducendo, facendo sperare gli allevatori in un futuro più roseo sia per disporre di carne per l’alimentazione familiare, sia per vendere i capretti in eccesso e aiutare l’economia dei beneficiari del progetto, scelti tra le famiglie più vulnerabili e svantaggiate del villaggio di Mahelane.

Nella periferia della capitale Maputo, nei pressi della Casa della Misericordia, sta venendo implementata un’altra azione del progetto TECAM: la preparazione e distribuzione di una merenda con pappe multivitaminica a favore di 350 bambini, tre volte a settimana, in orario scolastico.

Un gruppo di 12 mamme volontarie prepara le pappe con l’acqua preriscaldata dai giovani della Casa della Misericordia. La merenda è “solennemente scortato” nel recinto scolastico con un carrettino, seguito dalle volontarie e dai ragazzi della Casa, per essere distribuita ai bambini in bicchieri di plastica lavati dagli stessi bambini al termine della merenda e riposti negli apposti recipienti in attesa del successivo appuntamento.

La preside della scuola, venuta a visitare la Casa della Misericordia, mi ha detto: “Grazie per questa iniziativa così bella e importante per la nostra scuola. Molti bambini, per fame, avevano abbandonato gli studi. Abbiamo constatato che, da quando è iniziata la merenda settimanale, molti ragazzi sono ritornati sui banchi di scuola. Vi prego di continuare ad aiutarci”.

Anche noi ringraziamo quanti danno fiducia a Comivis sostenendo questo e altri progetti, che danno “speranza con le mani”, cambiando nella concretezza e in senso positivo la vita dei fratelli più in difficoltà.

Grazie. Obrigado. Khanimambo.

p. Antonio Perretta, direttore della Casa della Misericordia